Titolo: Appello del Direttivo CNU: Chiarimenti Sui Trust Umanitari e il Riconoscimento degli Enti Genuini – una problematica solo italiana
La Global Intergovernmental Organization (CNU), organizzazione internazionale leader nella difesa dei diritti umani, ha recentemente espresso profonde preoccupazioni per le azioni intraprese dall’Agenzia delle Entrate nei confronti degli enti ad alto scopo morale e umanitario (EAS) operanti in Italia. In particolare, la revoca arbitraria dei codici fiscali a tali enti, senza un chiaro fondamento giuridico, solleva importanti interrogativi non solo sulla correttezza di queste azioni, ma anche su chi realmente stia dando le direttive per queste decisioni.
Le Direttive Interne dell’Agenzia delle Entrate: Strumenti di Giustizia o Ostruzionismo?
La CNU ha rilevato che l’Agenzia delle Entrate spesso opera attraverso direttive interne che, pur guidando l’operato degli uffici territoriali, non hanno valore di legge. Questa discrepanza crea un pericoloso precedente: enti legittimamente costituiti, che rispettano pienamente le normative vigenti, si vedono improvvisamente privati della loro capacità operativa sulla base di provvedimenti amministrativi che non trovano riscontro in alcuna norma imperativa.
La domanda sorge spontanea: da chi arriva questo ordine? È l’Agenzia delle Entrate a decidere autonomamente di colpire questi enti con finalità umanitarie, o c’è un mandato superiore? È il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che non gradisce un’attiva partecipazione della popolazione nella tutela dei propri diritti e del territorio? Questo dubbio non è solo legittimo, ma necessario per comprendere le reali intenzioni dietro tali provvedimenti.
Una Questione Costituzionale: Il Diritto alla Partecipazione e alla Tutela dei Diritti
Le azioni dell’Agenzia delle Entrate potrebbero sollevare una seria questione costituzionale. La Costituzione Italiana, infatti, promuove la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e politica del paese. Gli articoli 2, 3 e 10 della Costituzione garantiscono il diritto di ogni individuo a partecipare alla vita sociale e politica, nonché il rispetto dei trattati internazionali in materia di diritti umani.
Inoltre, la giurisprudenza italiana ha spesso ribadito l’importanza della separazione dei poteri e del rispetto delle norme giuridiche. La Corte di Cassazione, ad esempio, con la sentenza n. 21614/2016 e con la sentenza n. 25478 del 2015, ha confermato la validità di enti simili agli EAS, riconoscendo l’importanza della segregazione patrimoniale e del rispetto delle regole stabilite.
Un Attacco alla Libertà di Azione degli Enti Umanitari?
La CNU sottolinea come queste azioni rischiano di essere interpretate come un attacco diretto alla libertà di azione degli enti umanitari, che operano per il bene comune e la tutela dei diritti umani. La revoca dei codici fiscali senza una motivazione giuridica solida non solo ostacola il loro operato, ma mina anche la fiducia nelle istituzioni pubbliche, che dovrebbero essere garanti del rispetto dei diritti fondamentali.
Un Appello per la Trasparenza e il Rispetto delle Norme
La CNU chiede ora un chiarimento formale: su quali basi giuridiche l’Agenzia delle Entrate sta operando? È legittimo che direttive interne, non supportate da normative chiare e trasparenti, possano influenzare in modo così drastico la vita e l’operatività di enti ad alto scopo morale e umanitario (EAS)?
Conclusione: Un Richiamo ai Principi Costituzionali e Internazionali
La CNU invita le istituzioni italiane a riflettere sulle conseguenze di queste azioni e a rispettare i principi costituzionali e gli impegni internazionali assunti dall’Italia, come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dal Trattato dell’Aja. Solo attraverso una corretta applicazione della legge e il rispetto dei diritti fondamentali si può garantire un ambiente in cui gli enti umanitari possano continuare a operare per il bene della società.
In questo contesto, la CNU ha già segnalato la questione agli uffici competenti dell’ONU, sollecitando un monitoraggio della situazione italiana in relazione agli impegni presi a livello internazionale. L’Italia è chiamata a dare una risposta chiara e trasparente, in linea con i suoi valori costituzionali e con il ruolo di primo piano che ha sempre ricoperto nel panorama dei diritti umani.
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