Sono passati anni, acqua sotto i ponti e battaglie civili e militari dai tempi in cui si agognava un mondo libero e senza frontiere. Un mondo in cui ogni individuo, ogni cittadino, ogni essere umano avrebbe voluto, sognato, sperato di potere viaggiare da una parte all’altra senza orpelli, controlli e amenità di ogni genere.
Sogno sempre stato vano da ogni speme. Frontiere e limiti immaginari hanno, di fatto, limitato la libertà di movimento da una città all’altra, da un Paese all’altro, da uno Stato all’altro, da una Nazione all’altra.
Sempre più spesso per entrare in una città (vedi Milano, Venezia, Firenze ecc. ecc. ecc…) devi pagare la TASSA DI SOGGIORNO o un contributo, che varia a seconda della città che vuoi visitare per turismo o lavoro, spesso bisogna pagare anche se ci si deve spostare in una specifica zona della città di residenza.
Sembrano così lontani i giorni in cui si scendeva in piazza, si organizzavano eventi, lotte (perlopiù pacifiche) per una chimera di libertà. Sembra davvero che siano passate ere giurassiche da quei giorni pieni di sogni e incontri più o meno intellettuali.
Oggi, al contrario, sembra così normale dovere pagare un cifra per potere soggiornare o visitare o svolgere attività lavorative in un luogo qualsiasi del mondo. Nessuno ci fa più caso.
È normale, anzi è normalizzato, creando assuefazione, quella che ti porta a accendere un’altra sigaretta, a bere un altro bicchiere di whisky, a iniettarti una dose di eroina. In una normalità completamente alterata.
Cosi diventa normale anche pagare per andare da un posto a un altro (vi ricordate la scena del film “cosa portate? Dove andate? Un fiorino), ecco si sta tornando quei tempi.
In Europa apre la pista il Regno Unito pronto a introdurre una nuova tassa l’Eta (Electronic Travel Authorisation) già dall’8 gennaio e rendendola obbligatoria per chi proviene da paesi come USA, Australia, Canada…
Per sapere quali Stati sono soggetti ecco il link per la consultazione: https://www.gov.uk/guidance/check-when-you-can-get-an-electronic-travel-authorisation-eta .
Sembra che i cittadini europei, per ora saranno graziati, ma solo fino ad aprile.
Chiaramente per ottenere l’ETA, oltre a fare domanda, è obbligatorio? Pagare. Bhe, scusate pretendevate che fosse gratis?
L’autorizzazione si richiederà una volta e varrà 2 anni legata al passaporto, quindi se il documento scade prima si dovrò richiedere l’autorizzazione e ripagare. Il soggiorno invece non potrà essere superiore a 6 mesi.
Ma il cavillo più interessante di questa forma di cavasoldi è che sarà obbligatoria anche per coloro che faranno uno scalo di transito in una qualsiasi località britannica. Bisogna ammettere la genialità dello normatore. Ma ci avevano già pensato altri anche in Italia. Se si va a dormire in un albergo cosa succede? Bisogna pagare la tassa di soggiorno. Altra forma di cavasoldi.
Per l’ETA ci sono alcune categorie esentate quali i cittadini stranieri residenti nel Regno Unito con regolare e valido permesso di soggiorno, i titolari di pre-settled status o settled status ai sensi dello EU Settlement Scheme (https://amblondra.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/servizi-per-il-cittadino-italiano/brexit/residenti-nel-regno-unito-eu-settlement-scheme/).
Sembrerebbe assurdo ma non dovranno richiedere l’ETA nemmeno i cittadini britannici e Irlandesi.
Non resta che augurare buon viaggio e buon soggiorno a tutti coloro che ancora credono in un mondo “accogliente”
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