Campi elettromagnetici e 5G
La sigla 5G indica semplicemente la nuova tecnologia di Quinta Generazione.
Tale tecnologia soppianterà l’attuale 4G LTE e verrà utilizzata per connettersi al mondo virtuale. Il 5G, rispetto all’attuale 4G e alle generazioni precedenti, faciliterà la connessione in contemporanea a velocità sempre maggiori e con tempi di risposta e di latenza indiscutibilmente inferiori.
Ad esempio, l’attuale velocità di connessione è di circa 25 megabit contro quella del 5G che sarà di 250 megabit ovvero 10 volte più veloce. Quindi se si vorrà masterizzare un CD occorreranno 20 secondi contro i 4 minuti necessari con le tecnologie attuali.
Poi ci sono i cosiddetti tempi di latenza, ovvero i tempi di risposta dell’oggetto connesso in seguito ad un comando dato che, passeranno dagli attuali 50-100 millisecondi ai 1-10 millisecondi della tecnologia 5G.
Antenne radiofrequenza (generiche)
La caratteristica del 5G è quella di lavorare su molte bande di frequenza dello spettro delle onde radio, infatti interesserà bande di frequenza diverse da quelle utilizzate dalle generazioni precedenti: 700 MHz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz (il 4G copre un range tra 800 MHz e 2,6 GHz).
Al fine di sfruttare queste frequenze molto più elevate, il 5G, per propagarsi avrà bisogno di onde elettromagnetiche molto piccole, onde millimetriche. Come dice il termine sono onde molto piccole, appunto di qualche millimetro. Essendo cosi piccole e viaggiando a frequenze molto più elevate, tali onde hanno una capacità molto inferiori di propagarsi nell’aria, di attraversare muri, vegetazione o altri ostacoli. La soluzione, sarà quella di istallare un elevato numero di ripetitori per potere garantire la copertura su tutto il territorio.
Il 5G è ancora in fase di sperimentazione in alcune città quali Milano, Bologna, Torino, Napoli e Roma. Entro i prossimi tre anni dovrebbe diventare operativo su tutto il territorio nazionale.
Ma tutto questo ha qualche rischio per la salute di tutti gli esseri viventi?
Secondo un appello internazionale, sottoscritto da oltre 140 mila persone di Paesi diversi e indirizzato all’ONU, OMS, Unione Europea e ai governi di tutte le nazioni sembrerebbe proprio di si.
Il tasto dolente pare sia proprio imputato alle frequenze più elevate e al numero di ripetitori che dovranno essere installati (parrebbe 1 ogni 200 metri proprio per quanto detto sopra) per poter permettere al nuovo sistema di raggiungere ogni angolo.
L’appello emanato si baserebbe su studi fatti a breve termine (ovvero breve durata) e sugli effetti rilevati sui soggetti studiati. Il tipo di onde emanate possono provocare stimolazione di nervi, muscoli ed organi sensoriali, vertigini, nausea, fosfeni (effetti non termici) e riscaldamento del corpo o di parti di esso (effetti termici).
In questo momento non sono ancora disponibili dati per gli effetti a lungo termine, ovvero quelli che possono manifestarsi a distanza di anni in seguito ad esposizioni prolungate.
È di questi giorni un’altra interrogazione dove si evidenzia la struttura socio economica di questo sistema che per funzionare ha bisogno di notevoli consumi di energia elettrica e di conseguenza si avrà una maggiore emissione di CO2. In questo particolare momento storico dove giornalmente si pubblicizza di ridurne i consumi e quant’altro per salvare il pianeta, l’istallazione di questo sistema sembrerebbe un controsenso.
Inoltre ci sono proposte di innalzamento dei limiti di emissioni elettromagneti e di adeguarli al resto dei parametri europei, che passerebbero dagli attuali 6 ai 24/30 volt al metro. Secondo l’ISS (Istituto Superiore Sanità) non sussistono pericoli, in quanto le onde emesse dal sistema 5G non riescono a superare la barriera che forma la nostra pelle e addirittura viene fermata dalle foglie delle piante (quindi sotto un albero non funziona? Ma non è stato progettato per raggiungere ogni angolo?).
La speranza che ogni cittadino ripone nell’Istituzione è quella che lavorino per il bene pubblico e magari non succeda come qualche anno fa che suonando i campanelli delle abitazioni si sentiva radio vaticano. Forse con questo sistema, una volta che prenderemo un cellulare in mano ci connetteremo direttamente con qualche navicella ET. (info ricavate da fonti e siti di pubblico dominio. ndr). È di fatto in questi giorni il Governo in carica sembra abbia bocciato l’innalzamento della soglia minima, che per inciso in Italia è tra le più basse al mondo.
Come si evince da una testata nazionale che riporta la notizia, sembrerebbe che a chiedere tale innalzamento siano le imprese italiane delle comunicazioni rappresentate da Asstel.
Non ci rimane che porre l’ultima domanda: Ma abbiamo veramente bisogno di masterizzare un cd in 20 secondi?
Link di approfondimento:
un tipo di antenna 4g
un tipo di antenna 5g